Non ci sono

Proprio non ci sono mentalmente. Mi sento nel limbo e non ho proprio testa per pensare a non mangiare.
Il mio rapporto di lavoro, dopo dodici anni si sta concludendo ed ho un piccolo spiraglio (di squali) all'orizzonte.
Non sono nè carne nè pesce ed ora come ora, sono nella condizione di non poter contrattare su nulla.
La cosa è dir poco svilente.
Ma com'è che si dice? C'è chi sta peggio.
Se ne vanno rapporti umani, la quotidianità. Ma devo saltare. E non ho le ali e neanche il paracadute.
Diciamo che il mio stato ansioso ci sta godendo a palla.
Ora devo aspettare lunedì prossimo per sapere qualcosa di più.
Intanto mangio ad minchiam. Intanto cerco dolci. Intanto cerco di riempirmi di cibo, quasi come se, fosse quella la soluzione. La cosa bella poi è, che neanche lì traggo soddisfazione.
Che una dice! Mi organizzo un'abuffata goduriosa e amen.

Invece no. Rischio solo di stare male.
Oggi, sono arrivata in ufficio per prima. Mi sono guardata in giro ed un po' di magone mi è preso.
Dopotutto, ho passato più tempo qui che a casa.
Cosa dovrò portare via? Come?
Questo weekend libererò il portatile di lavoro delle mie cose.
Poi si tratterà della scrivania, dei cassetti, degli scaffali. Dei disegni della mia nipotina...
Non riesco a pensare alla dieta. Non riesco a far le passeggiate.
Mi sento una larva che aspetta di essere trascinata da qualche parte.
Ma non voglio abbandonare questo blog.
Ci voglio tornare carica.
E magari con qualche soddisfazione lavorativa.